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Mutuo Cointestato: quando conviene farlo insieme

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Sappiamo quanto possa sembrare complesso navigare nel mondo dei finanziamenti e dei mutui online. Se stai pensando di unire le forze con il tuo partner per acquistare la vostra prima casa insieme, un mutuo cointestato potrebbe essere la soluzione per trasformare questo sogno in realtà. Questa soluzione non solo semplifica l’accesso a migliori condizioni di finanziamento, grazie alla combinazione dei redditi, ma crea anche un percorso condiviso verso la proprietà, rendendo l’esperienza meno onerosa e più raggiungibile.

Esploriamo insieme come un mutuo cointestato possa aprire le porte alla casa che desideri, offrendoti la possibilità di condividere sia la gioia che la responsabilità di questo importante passo.

La prima cosa importante da definire è cosa si intenda per mutuo cointestato e quali siano le maggiori motivazioni della cointestazione di un mutuo.

In linea generale il contratto di mutuo in sé non cambia da singolo intestatario a cointestato, la maggior differenza sta nella presenza di più soggetti come mutuatari.

I cointestatari hanno i medesimi diritti ed obblighi di un singolo intestatario di mutuo, infatti risponderanno con tutti i loro bene presenti e futuri all’obbligazione assunta.

Cointestare un mutuo secondo lo studio di TassoMutuo permette un più facile accesso ad un mutuo al 100% dell’importo richiesto o almeno una parte più consistente possibile.

L’istituto finanziatore nel decidere se affidare un soggetto oppure no, considera in maniera rilevante la garanzia posta, che in prima battuta è il reddito percepito dal richiedente.

Laddove il reddito messo a disposizione sia maggiore perché cumulato da due richiedenti sarà una miglior garanzia per la banca che vedrà anche un indebitamento complessivo inferiore rispetto al calcolo sul singolo reddito.

Il contratto di mutuo intestato ad un singolo richiedente o oppure a più soggetti richiede gli stessi requisiti.

Chi richiede un mutuo, per veder accettata la sua richiesta, deve essere un soggetto idoneo ad essere finanziato, questo al fine di tutela non solo della banca ma dell’intero circuito del credito.

Nel dettaglio la banca verifica il tipo di rapporto di lavoro del richiedente, da quanti anni lavora presso un determinato ente o azienda, l’affidabilità dell’azienda, il reddito percepito e se ha già in essere degli impegni finanziari o meno e di che importo, analizzando l’eventuale presenza di posizioni critiche del futuro mutuatario, tramite le banche dati disponibili alle banche.

Oltre ai requisiti patrimoniali, la banca prende in considerazione anche i requisiti personali, ad esempio l’età del richiedente, se abbia persone a suo carico o meno.

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Il team di TassoMutuo ha stimato che alla domanda sulla possibilità di cointestare il mutuo il 31% dei richiedenti  ha domandato se il cointestatario dovesse essere necessariamente un parente. La legge non prevede alcunché in merito, difatti la cointestazione del mutuo è possibile farla sia con familiari o affini, ma anche con un conoscente, sempre che rispetti le garanzie personali e patrimoniali già analizzate. Quindi è possibile anche sottoscrivere un mutuo cointestato se non sposati.

Spesso nelle consulenze effettuate dal Team di TassoMutuo, i richiedenti confondono il cointestatario con il terzo garante.

Ma quali sono le principali differenze?

Da un punto di vista pratico il terzo garante ed il cointestatario non differiscono in maniera significativa.

Il terzo garante è un soggetto esterno, che per la riuscita del mutuo interviene all’interno del contratto per fornire una garanzia personale, il terzo quindi si assume il rischio di sopportare il mancato pagamento da parte del mutuatario.

In sostanza a differenza di un cointestatario che risponde in via principale del pagamento e del mancato pagamento del finanziamento, il terzo interviene con la sua garanzia solo nel momento in cui il mutuatario non riesce a far fronte con i propri beni al finanziamento.

Il contratto di mutuo può essere stipulato sia singolarmente che cointestato con due o più soggetti, ma quale formula può essere più conveniente?

In termini pratici la cointestazione del mutuo in termini economici non prevede alcun tipo di beneficio, salvo l’accesso ad un determinato prodotto piuttosto che un altro.

Le banche sono solite proporre un determinato prodotto a seconda anche della tipologia di richiedente soprattutto in termini di somma erogata.

La convenienza si trova piuttosto nella possibilità di accesso ad una determinata somma.

Per capire meglio faremo un esempio:

Se vuoi richiedere un mutuo di € 150.000,00 per un immobile in vendita a € 150.000,00 ed il tuo stipendio è pari a €1.500,00 il tuo massimo finanziabile sarebbe pari al 30% del suo reddito, in questo caso € 450,00.Se impostiamo una durata di 30 anni, selezionando un tasso fisso, la rata mensile sarà pari a 606,02 euro con un tasso di interesse pari al 2,67%.

Questo importo non sarebbe sostenibile, anche considerando un rapporto rata/reddito pari al 40%.

La situazione cambia radicalmente se a richiedere il mutuo fossero due soggetti entrambi con un reddito pari a €1.500,00 per un totale di € 3.000,00. In questo caso il mutuo non solo sarebbe sostenibile ma anche approvato dall’istituto finanziatore.

In questa prospettiva si percepisce l’effettiva convenienza nella stipula di un mutuo cointestato.

Il nostro team  Analyst di TassoMutuo, il portale ideato da Euroansa per offrire i propri servizi ad un bacino più ampio di consumatori conta di poter affidarsi a più di 800 collaboratori della rete. Esperti nel settore della mediazione creditizia, vantiamo un’esperienza ventennale nel campo finanziario. Euroansa è una delle principali società nel campo della mediazione creditizia in Italia, e può contare sulla collaborazione di oltre 130 istituti bancari, dalle locali BCC ai principali gruppi bancari internazionali.

Sul nostro portale potrai ricevere un prima consulenza sulla convenienza di cointestare il tuo mutuo in maniera totalmente gratuita.

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Se il mutuo è cointestato non è necessario che entrambi i richiedenti siano percettori di reddito, se il i richiedenti sono sposati in comunione dei beni entrambi i coniugi dovranno rientrare nel contratto di mutuo anche se uno dei due non è percettore di reddito, in questo caso la banca non considera ai fini dell’affidamento la posizione del mutuatario non percettore.

Se i mutuatari lavorano e sono residenti all’estero come ad esempio in Svizzera, è necessario che almeno uno dei due sia iscritto AIRE, altrimenti la pratica di finanziamento potrebbe avere un esito negativo.

Per l’erogazione del mutuo non è necessario che i richiedenti siano cittadini italiani, ma è necessario che abbiano un lavoro stabile, che siano residenti in Italia da almeno due anni e abbiano il regolare permesso di soggiorno.